giovedì 10 maggio 2012

Una mentalità sbagliata

Non centra nulla con Dento ma visto che sono incazzato ed ho un blog......

1) Mi sono appena recato in un colorificio con un campione di colore, vengo accolto da due commessi, mi spiegano che dovrò comprarne un chilo perché il tintometro non può farne meno, lo sapevo ed accetto, mi dicono però che ora non si può fare perché stanno per andare a mangiare........ estraggo il fedele iPhone e guardo l'ora sono le 12,27, lo mostro ai due commessi che ribattono: per fare il colore ci vorranno una decina di minuti, deve tornare alle 14,30...........
Li saluto e chiedo: lavorate anche nel colorificio di via Stelvio?
No (naturalmente) perché?
In quel caso vi avrei detto arrivederci, ci saremmo visti li oggi alle 14,30!

2) Telefono all'arabo per ordinare il panino con la cotoletta, le hanno finite ed allora passo, decido di scendere.
Non faccio in tempo a cambiarmi che l'arabo richiama per dirmi che ha mandato il ragazzo a prenderle e che in quindici minuti avrò il mio panino!
Sapete per quanti euro? cinque compreso bibita, patatine e me lo porta in studio!
Quando ho dato due euro al ragazzo di mancia aveva un sorriso da orecchio a orecchio............

Riflettiamoci.........

1 commento:

  1. Fotografia esatta della nostra realtà, Germano.
    Proprio in questa crisi si stanno evidenziando i limiti della nostra nazione; continuiamo a dare la responsabilità di tutto alla classe politica (che abbiamo eletto, anche se non ne avevamo di meglio da poter scegliere), alla globalizzazione, agli speculatori internazionali.
    Quanti di noi hanno SPECULATO nel proprio posto di lavoro, sia dipendenti che autonomi, pubblici o privati?
    Chi ha creato ed accettato le baby pensioni, chi gli orari ridotti del pubblico, chi il menefreghismo del "tanto non é roba mia, é dello stato, chi pensa solo al piccolo proprio orto.
    Abbiamo creato quella mentalità "chissenefrega" e poi ci lamentiamo; abbiamo mai pensato al di fuori del nostro, alla nostra possibilità di influire nella società piccola o grande in cui viviamo?
    Non ci potranno essere professori, tecnici o altri che ci tirino fuori da questa situazione se non con il nostro pensiero e la volontà di fare anche per "l'altro" che sorride da orecchio ad orecchio, che vede in noi non dei tecnici, ma dei fortunati che danno anche a loro la loro ricchezza e non solo economica, ma di pensiero ed azioni.
    Io l'ho già detto ci credo e forse da tanto tanto tempo me ne ero dimenticato; mi sembra di essere ringiovanito con questo mio obiettivo ritrovato, per i miei e per la nostra società!

    Un saluto a tutti

    Non ci sono solo gli stronzi... tu lo hai dimostrato

    Paolo

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